Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943) è un artista italiano.Studia inizialmente presso l'Istituto di Belle Arti di Modena (1958 -1960). Negli stessi anni inizia a frequentare lo studio di Giorgio Morandi a Bologna. Da questa esperienza rimarrà fortemente marcato. Nel 1965, espone per la prima volta presso la Libreria Feltrinelli di Bologna. Del 1970 sono le prime Delocazioni, opere e ambienti di ombre e impronte realizzate attraverso l'uso della polvere, del fuoco e del fumo. Questo particolarissimo genere di opere, che riflettono sul tema dell'assenza e del passare del tempo nelle sue tracce visibili, sarà ulteriormente sviluppato negli anni successivi (ad esempio, al Centre George Pompidou, Parigi 1997). Nella sua carriera, lungi dall'essere conclusa, si impone sempre più come una delle figure principali dell'arte italiana del secondo dopoguerra. Inclassificabile, costeggia tanto l'arte povera quanto quella concettuale assumendo, però, una postura unica e inimitabile nel panorama contemporaneo Nell'anno 2000 realizza Il faro d'Islanda, opera permanente, solitaria e luminosa, posta alla periferia di Reykjavik, lungo la strada che porta ad alcuni dei ghiacciai e vulcani più famosi dell'isola atlantica. Con la mostra personale Silencio a voz alta (2006), è stato il primo artista italiano ad esporre al Museo Nazionale di Belle Arti dell'Avana, Cuba, all'interno del progetto Pensatori Ospiti, a cura di Abel Herrero. Notevoli sono anche i suoi scritti, tra cui "Stella Sangue Spirito" (Actes Sud, 2000), "Una fede in niente ma totale" (Le Lettere, 2010). Della sua opera si sono occupati i maggiori critici e pensatori contemporanei: Jean Clair, Jean-Luc Nancy, Georges Didi-Huberman, ecc. Dirige per la casa editrice Diabasis la collana Lo Spazio e il Tempo, "critica e filosofia dell'arte-opera d'artista".